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Seminario Lancini

Lo scorso weekend si è tenuto a Ravenna, grazie all’ottima organizzazione dell’AIK Shinken Sui Kan, il seminario di Livio Lancini 7 dan Kyoshi. Personalmente rivedo Livio sempre con molto piacere, per il carisma, per la sua comunicatività, ed ovviamente per il kendo magistrale che esprime e che mi affascina per semplicità e limpidezza. Poi essere ospiti degli amici romagnoli è garanzia di ospitalità e buona cucina, quindi era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

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Il sabato mattina è iniziato con un po’ di suburi e kihon, per poi passare a tecniche sempre fondamentali eseguite in coppia quali men, kote e kote-men. La mattinata è terminata con jigeiko con i motodachi prima e libero dopo. Nel pomeriggio sono stati affrontati i kendo kata, seguiti, una volta indossato il bogu, da un approccio graduale al kirikaeshi, prima standard e poi eseguito per tutta la lunghezza della palestra. Da lì a qualche “giro” di oikomigeiko il passo è breve, e quindi siamo arrivati al jigeiko che concludeva il pomeriggio, almeno per quello che mi riguarda, già abbastanza provati. Ci consolava sapere che, finito l’allenamento, erano ad attenderci sulla spiaggia una bella grigliata e litri di birra fresca!

Domenica mattina è stata affrontata la ojiwaza del suriage (kote-suriage-kote, kote-suriage-men, men-suriage-men) sia da omote che da ura, per poi concludere con jigeiko. Il pomeriggio abbiamo fatto esperienza di shiaigeiko, con squadre composte da circa una decina di elementi e scelti in modo che si affrontassero kendoka di livello simile. Per chi come me è abbastanza digiuno di shiai fa sempre bene spolverare certi termini e situazioni. Il seminario è stato concluso con jigeiko libero, dove le amicizie strette durante i due giorni sono state rinsaldate anche incrociando le shinai.

È stato un bellissimo seminario, i kendoka presenti erano il giusto numero per poter lavorare bene e piuttosto omogenei, era presente un nutrito gruppo di giovanissimi, seguiti scrupolosamente da Ma Yunsook 6 dan, che non hanno mollato mai nei due giorni; Bernardo Cipollaro 6 dan ha aiutato Livio nel mostrare la corretta esecuzione delle tecniche.

Ringrazio i ragazzi dello Shinken, in particolare Giovanni, Daniele ed Emanuele, che ci hanno ospitato e fatto sentire come a casa; i motodachi, i compagni di pratica con cui ho incrociato la shinai, ed ovviamente Livio Lancini: è stata un’esperienza che ripeterei e che consiglio.

Al prossimo anno!

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“Il Kendo ti prende per mano, ti sorride, ti fa tornar bambino e ….. altro ancora.

E’ successo sabato 10 e domenica 11 settembre a Ravenna, ospiti del Dojo Shinken, che il Kendo ci ha preso per mano. In verità, a prenderci per mano è stato il Maestro Livio Lancini, che partendo dal semplice colpo di men e kote, passo dopo passo, in suriashi naturalmente, ci ha fatto arrivare alla tecnica doppia del kote-men; dal suriage di base ci ha condotto fino ad eseguire l’esercizio sincronizzato men-suriage-men. Questa metodologia “step by step” ci ha permesso di comprendere le tecniche, di sperimentarle e di salire gradualmente nel livello di difficoltà di esecuzione.

Dopo lo studio, ecco il  jigeiko: qui il Kendo ha incominciato a sorridere! Dopo il sonkyo ed il kiai, Yunsook si presenta con un bel sorriso. Non ti concede nulla, i suoi colpi vanno a segno, ma con il sorriso, con scioltezza e seguono importanti consigli su come migliorare la nostra pratica.

Yunsook ha anche condotto il seminario per un gruppo di giovani: la loro presenza ha riverberato nel seminario degli adulti ricordando a tutti che il kendo è anche divertimento. Che bello vedere i ragazzi lanciare in avanti gli shinai e fare lo slalom tra kendoka adulti menando colpi di do!

Terminata l’attività nel dojo, con la perfetta organizzazione del Shinken, ha preso vita il lato B del kendo: B come birra  e buona cucina. Nel profondo nasce un interrogativo: questa è la vera essenza del kendo e l’attività nel dojo è la strada per arrivarci? Sospendo la risposta, non rivelo nulla della serata in riva al mare, se non che la socialità e l’allegria sono stati pari all’impegno espresso nel dojo.

Alberto”


Seminario giovanissimi aprile 2016

Appena rientrati dal Seminario per i giovanissimi a Genova; presenti bambini dagli 8 anni fino ai ragazzi Juniores di 18. Grande la presenza quest’anno, i numeri crescono e se prima eravamo 30/40 persone ieri i ragazzi erano quasi il doppio, senza contare che ne mancavano altri. E con i motodachi, gli istruttori e gli organizzatori arriviamo a circa 90 persone che si muovono per questo seminario. Per non parlare del livello… decisamente più alto, specie nella fascia media d’età, ossia dai 12 ai 15 anni. Ci sono davvero ottimi presupposti per formare una generazione che abbia un kendo maturo, pulito e sincero, con coscienza di cosa sia la Base e di ciò che stanno facendo; fra tutti gli istruttori c’è una grande volontà di proseguire in questa direzione e di dare sempre più importanza al settore giovanile, che non può assolutamente essere sottovalutato. Questi ragazzi si avvicinano al kendo e noi abbiamo il dovere di offrire loro il meglio, averli con noi è un’occasione che non può essere sprecata!

Riguardo al seminario, la parte del sabato pomeriggio è stata gestita da Livio Lancini, che ha fatto fare un’ora di lavoro intensissimo ai giovani; kihon, suburi, kirikaeshi, uchikomi, kakarigeiko. Infine jigeiko e aikakarigeiko. Tutto di fila, senza interruzione: i ragazzi hanno retto bene e hanno dato tutti tantissimo. La domenica si sono formati due gruppi di lavoro, gli Juniores 15-18 da una parte e gli under 15 dall’altra. A loro volta i gruppi sono stati divisi per livello, uno di base e uno di avanzati; i gruppi sono stati seguiti dai vari istruttori di ragazzi presenti, il tutto sotto la supervisione di Livio.

Ringrazio gli organizzatori di Genova per il bell’evento, la logistica, il cibo e gli spostamenti sono stati gestiti al meglio; tutti gli istruttori e i motodachi per il lavoro svolto, e ovviamente tutti i ragazzi che hanno partecipato e hanno dato il meglio !!

Del nostro dojo presenti Taro, Matteo e Daigo; sono tornati a casa “stanchi ma felici”, formula che è e deve essere quella con cui tornare da un simile evento.

Grazie a tutti alla prossima occasione!

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Sessione esami Lucca 2016

Sessione d’esame da 1 kyu a 2 dan a Lucca domenica scorsa; i nostri ragazzi hanno partecipato al seminario della mattina tenuto da Bernardo Cipollaro e poi alle prove d’esame. Lo stage è stato tenuto in maniera ottimale, buon lavoro sui fondamentali, sul kirikaeshi e sui kata, tutto questo senza dare assolutamente peso ai dettagli tecnici ma cercando invece di lavorare in relazione con il compagno. Quindi importanza al ritmo, allo sguardo, alla concentrazione, al “filo” invisibile che ci deve legare uno all’altro. Davvero un bel lavoro.

La sessione d’esame è stata ottima nel complesso: promossi tutti i 1 kyu, qualche bocciatura nei 1 dan e promossi anche la maggior parte dei 2 dan. Si è notato un incremento di livello nel kirikaeshi dei primi kyu, indice di lavoro nei dojo.

Riguardo ai nostri ragazzi, Matteo è stato il primo ad esordire, ha dato il “via” alla sessione di esami con un kirikaeshi da manuale. Taro e Matteo quindi 1 kyu, i nostri giovanissimi!

Ambra e Gabriele 1 dan, adesso devono lavorare bene per confermare questo loro importante passo. Tanti complimenti anche a Nicolas e Alberto, 2 dan! Bravi!! Nuovi impegni, responsabilità ma anche tanto divertimento ci aspettano… complimenti a tutti!!

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Seminario Culturale a Castenaso

Murata sensei, 24/01/2016 @Castenaso

Murata sensei, 24/01/2016 @Castenaso

La scorsa domenica abbiamo partecipato al Seminario culturale tenuto da Murata sensei, a Castenaso (Bologna). L’evento era dedicato ai mudan e principianti, ma gli argomenti trattati erano in realtà di livello altissimo (movimento dei piedi e delle mani, in pratica “il kendo”!!). La giornata è scorsa benissimo, teoria e pratica in buon equilibrio, i partecipanti che seguivano bene e si impegnavano per mettere in pratica gli insegnamenti. A metà mattinata si è visto un netto progresso. Ovviamente non basta una giornata per migliorare, ma gli input sono stati recepiti, adesso bisogna lavorare nel proprio dojo. Un grazie immenso a Murata sensei e spero che simili seminari vengano ripetuti più volte nell’anno. Una nota davvero piacevole è stata la folta presenza di bambini e giovani, ottimo segno per un centro Italia che guarda al futuro! Lascio spazio ai commenti dei ragazzi che hanno partecipato.

 

Mi è piaciuto molto questo seminario, soprattutto perché, diversamente da altri eventi, abbiamo praticato molta base, che ci è sempre utile ripassare. Mi è piaciuto il modo di descrivere, dettagliare e insegnare di Murata sensei, di come per un singolo passo abbiamo faticato prima di farlo bene. Spero che vengano fatti altri seminari di questo genere, che servono forse di più di altri seminari incentrati solo sulle tecniche.

 Taro Brivio, 2 kyu

 

Ho trovato il seminario molto ricco di spunti, contenuti ed insegnamenti. E’ stato affrontato principalmente il corretto okuriashi partendo dal capirne l’utilità interiore ed esteriore di essere sempre centrati e pronti al passo-movimento successivo. Infatti il piede sinistro ha il compito di spingere e rientrare subito in posizione mantenendo libero dal peso il piede destro che così non frena ne inibisce la libertà di movimento. Il pomeriggio abbiamo affrontato il corretto uso dei polsi e delle mani per un corretto tenouchi che prevede di stringere la tsuka all’interno della mano con un rapido movimento un istante dopo il colpo per poi subito rilassare nuovamente i muscoli. Trovo particolarmente importante il fatto di rimanere a lungo focalizzati su alcuni aspetti della base teorica e pratica del kendo. Questo permette entrare molto in profondità nella pratica, interiorizzando le fondamenta di un’arte che da lì si sviluppa e cresce con grandi potenzialità. Grazie a tutti.

 Nicolas Arduini, 1 dan

 

Pochi sono i seminari di cui posso dire di avere dei ricordi più vividi, o che abbia fatto in qualche modo più “miei”. Quello tenutosi a Bologna da Murata sensei è sicuramente uno di questi, per pochi, semplici ma importanti fattori. Sono stati introdotti i quattro fattori fondamentali del kendo: GAN (gli occhi, e soprattutto l'”occhio del cuore”), SOKU (il movimento dei piedi), TAN (letteralmente “visceri”, inteso come coraggio), e RIKI (la forza, che risiede nella tecnica). Altra cosa che ha contribuito a rendere singolare questo seminario è che la maggior parte si è svolta in tare e do, studiando e sviscerando quelli che sono aspetti fondamentali del kendo, ovvero l’okuriashi e il tenouchi (praticamente argomenti di studio di tutta una vita). Non si è tenuto il “solito” keiko finale, che secondo me ha giovato per non rovinare la postura e gli insegnamenti appresi durante la giornata. In aggiunta, Murata sensei parla un italiano impeccabile, cosa che ha contribuito a rendere i suoi insegnamenti più diretti e il seminario più fluido. Esperienza assolutamente da ripetere!

 Gianni Iacopini, 2 dan

 

 Il seminario tenuto dal maestro Murata a Bologna è stato senza dubbio un seminario diverso dal solito, un’occasione d’oro per migliorare e lavorare su se stessi e sui propri difetti, senza tralasciare nulla e curando ogni singolo dettaglio. Spesso infatti non viene data importanza alle spiegazioni tecniche per concentrarsi sul combattimento, però queste sono ugualmente importanti, come ha dimostrato questo seminario, incentrato soprattutto sul movimento dei piedi e il tenouchi, concetti alla base del kendo ma che spesso diamo per scontati perché sembrano “banali” come ha detto Murata sensei. Invece, dopo aver lavorato tutto il giorno sui movimenti base, ci si accorge di quanto sia difficile e faticoso riuscire a farli bene. Una fatica che però viene ripagata dalla soddisfazione a fine seminario di aver imparato molto, unita al desiderio di mettere in pratica gli insegnamenti in futuro. A rendere tutto ancora più bello è il fatto di aver svolto questo percorso iniseme a tante persone volenterose di imparare e trasmettere quello che sanno agli altri. Infatti al seminario hanno partecipato moltissime persone fra cui anche tanti giovani. Spero che vengano fatti altri eventi simili e che ci sia grande partecipazione, perché secondo me aiutano molto a crescere nel kendo.
 Ambra Volpini, 1 kyu

BUTOKUMUKYO 2015

Quest’anno torna a dirigere per intero il seminario BUTOKUMUKYO a Bedollo (TN) il Maestro 8 dan TANI KATSUHIKO, e di sicuro, nonostante l’ottimo lavoro svolto da altri insegnanti negli anni passati, l’impronta di Tani sensei si fa notare. Il maestro era accompagnato quest’anno da uno staff composto dal Maestro Koyama 8 dan, e dal maestro Watanabe 7 dan. Entrambi molto forti e veramente disponibili ad insegnare e trasmetterci tanto riguardo al kendo e non solo.

Un seminario di cinque giorni bellissimo, semplice ma impegnativo, volto alla ricerca dell’ippon magistrale, senza inutili fronzoli tecnici ne’ tattiche psicologiche complesse. La vera unione con l’altro.

landscape (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Mentre gli altri anni il numero dei praticanti variava da 50 a 90, con conseguenti limiti (spazio, keiko con i maestri, file lunghissime etc…) quest’anno ci sono stati circa 60 praticanti ogni giorno, e ciò ha permesso una miglior gestione dello spazio e della pratica.

La sessione del mattino prevedeva un’oretta di kihon, base del kirikaeshi, tecniche di men, kote, kote-men. Il tutto svolto inizialmente con movimenti ampi, per poi diminuire progressivamente fino ad arrivare al caricamento piccolo, in pratica quello che dovrebbe essere un colpo piccolo passando “normale”. Un lavoro da grande a piccolo svolto davvero bene, con estrema chiarezza, potenza e bellezza.

Seguiva un’oretta di jigeiko, svolto come sempre a Bedollo nel seguente modo: circa 30 minuti con i motodachi (quest’anno da 6 dan in poi) e poi a seguire 20 minuti divisi in due gruppi, uno di soli motodachi (6, 7, 8 dan) e l’altro formato da tutti gli altri. Questo ha permesso di fare tantissima pratica con persone dello stesso grado, di grado superiore e con i maestri giapponesi; tutti hanno fatto tanto keiko con tutti, con grande soddisfazione!!

mitori-geiko (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Nel pomeriggio il programma è variato: pur mantenendo 50 minuti di jigeiko finali anche nella sessione del pomeriggio, il primo giorno è stato dedicato ai kendo kata, divisi in tre gruppi (base, medio e alto livello) ognuno dei quali seguito da un maestro. Ottimo il lavoro svolto ed i consigli ricevuti, i maestri si sono complimentati con noi per l’impegno e la tecnica dimostrata nei kata, e consigliano di continuare a praticarli spesso.

Nel pomeriggio del secondo giorno invece ha preso la gestione il Maestro Koyama, presentandoci la disciplina dello Iaido, con attenzioni ai punti di collegamento con il kendo. Abbiamo fatto pratica del primo kata di Iaido (chiamato “mae”), considerata giustamente la base della base, il kata per eccellenza della disciplina. Il Maestro ha fatto notare che dopo un po’ di pratica a molti dei praticanti è riuscito anche bene!!

Iaido lesson (photo credits: Danilo Tofanelli)

L’ultimo giorno invece si è tenuta un’interessante spiegazione riguardo l’arbitraggio; sono stati trattati vari argomenti, ma il punto principale erano le problematiche riguardanti la valutazione dell’ippon.

Il maestro Tani ha spiegato che come arbitri dobbiamo essere più unificati (nel mondo) nella visione dell’ippon, superando quelle che sono le differenze di livello, di nazione, culturali, tecniche. È vero che bisogna essere in grado di assegnare un ippon differenziando fra shiai di bambini, di livello basso, medio o campionati del mondo, ma senza trascurare il fatto che alla base di tutto c’è la ricerca dell’unione con l’altro, altrimenti non c’è ippon.

ippon (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Sono seguiti degli shiai dimostrativi, con arbitri dal 5 dan in avanti; prima i 1 kyu/1 dan, poi dei 3 dan e infine due 4 dan. Nonostante i partecipanti abbiano dato il meglio, il maestro Tani ha detto che dobbiamo essere in grado di migliorare la nostra prestazione in shiai, superando la paura della sconfitta e la voglia di colpire. È ovvio e naturale che in shiai si voglia vincere e si abbia paura di perdere, ma tenendo come base questa realtà dei fatti dobbiamo essere in grado di ergerci al di sopra di ciò, volti verso l’ideale del kendo. Questo è stato il succo di tutto il seminario, e uno spunto davvero di alto livello per tutti noi.

shiai (photo credits: Cornelius Praxmarer)

La cena del sabato sera ha visto grande gioia, risate, buon cibo, fiumi di birra e vino, una grande esibizione canora internazionale, discussioni sul kendo, qualche lacrima di commozione. Tutto di ottima qualità in compagnia di tanti amici di tutto il mondo!!

Un gran seminario con un Tani sensei sempre in gran forma (nonostante l’infortunio subito un anno fa al tendine di Achille) e volto ad un kendo sempre più maturo e profondo.

Un ringraziamento enorme a tutti i maestri, ai partecipanti e a tutto lo staff che ha organizzato e gestito questo splendido evento!!

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Ittoryukai Valdelsa

 

(photo credits: Cornelius Praxmarer, Danilo Tofanelli, Gianni Iacopini)


V Seminario nel Chianti: Thank You!

Finito da un giorno lo splendido seminario con i maestri Ishiyama Mutsunori e Yoneyama Toyohiro, che ci hanno regalato due intensi giorni di pratica e di calda relazione umana.
Quest’anno all’arrivo dei maestri siamo stati ospiti del dojo Seichudo, dall’amico Livio Lancini; era la prima volta che i maestri andavano a Brescia e sono state due bellissime giornate fra il lago di Garda e il keiko serale al Seichudo, dove sono arrivati molti praticanti anche dalle vicine città. Un grazie davvero di cuore alla famiglia Lancini e a tutto il dojo!!
Poi siamo scesi in Toscana, e i maestri si sono dedicati specialmente all’insegnamento dei bambini dell’Ittoryukai Valdelsa e Firenze; davvero emozionante vedere la tipologia di allenamento con piccoli, dalla prima base fino al kakarigeiko per i più bravi. Ovviamente tutti contenti, bambini maestri e genitori!
E veniamo al seminario del 25 e 26 Aprile.
Quest’anno ci sono stati un paio di cambiamenti; il numero era sempre più o meno come lo scorso anno (circa 45 praticanti) ma c’erano molti più praticanti di grado alto; questo ha fatto innalzare il livello dell’intero stage, e infatti questa cosa è stata notata dai maestri. Il secondo cambiamento è stato l’insegnamento dei Keishicho Dai Ni Kihon e Dai San Kihon, ossia la seconda e la terza base della Polizia di Tokyo. Queste basi, a differenza della prima, sono raramente visibili, specie fuori dal Giappone. Sono insegnate solo all’interno della Polizia di Tokyo e hanno fornito il materiale per formare i Bokuto ni yoru Kihon Keiko hou, ossia i kata di base con il bokuto adottati dalla ZNKR.
È stato davvero istruttivo studiare questi Kihon, completi ma anche complessi man mano che il livello delle tecniche saliva.
Grande spazio anche ai jigeiko, al kakarigeiko e kirikaeshi, all’uchikomi in tutte le forme: tecniche di risposta a men e a kote. E ovviamente un grande uso del bokuto, sia nei kendo kata che  nella base, nel suburi, nell’Ittoryu.
Chiude il seminario una stupenda dimostrazione dei 50 kata di base di Ittoryu e poi delle forme più complesse usando lo iaito, dimostrando così il corretto modo di usare la katana. Davvero impressionante!!!
Ringraziamo i maestri per lo splendido stage, per la loro energia e generosità nell’insegnamento. Ringraziamo tutti i partecipanti che hanno reso possibile quest’evento e speriamo di vedervi tutti il prossimo anno!!!!
GRAZIE
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“V Seminario nel Chianti”

Manca finalmente poco tempo al “Seminario nel Chianti”, evento che è giunto già alla sua quinta edizione. Diretto dal maestro Ishiyama M. 8° dan Kyoshi e coadiuvato dal maestro Yoneyama T. 7° dan Kyoshi, si terrà nei giorni 25-26 aprile presso la palestra Equinox, Barberino Val d’Elsa. Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione e possibilità di alloggio consultare la locandina.

Vi aspettiamo!

locandina V Seminario nel Chianti


7° Trofeo dell’Adriatico

Lo scorso weekend abbiamo partecipato come ogni anno al Trofeo dell’Adriatico, giunto alla sua settima edizione.
Quest’anno a tenere il seminario pre e post competizione gli amici del dojo Ikendenshin avevano invitato Kato Shozo sensei, kyoshi 8 dan dagli U.S.A.!! Apro una piccola parentesi: ho conosciuto personalmente Kato sensei a Tokyo, diversi anni fa, poiché il suo Maestro è un famosissimo hanshi del Keishicho, ossia la Polizia di Tokyo. Veniva ad allenarsi circa tre volte l’anno, e per diversi anni ci siamo incontrati nel dojo, e abbiamo sudato insieme non poco!! È sempre stato gentilissimo e disponibile con me, e sono stato davvero felice quest’anno di poter partecipare ad un suo stage.
Il sabato mattina quindi Kato sensei ha tenuto il suo seminario, basandolo soprattutto su reigi, sulla corretta attitudine mentre si fa kendo (qualsiasi sia la pratica, kata, keiko, shiai) e insistendo sul check continuo di 5 punti fondamentali che il praticante non deve mai trascurare nel suo kamae.

1) Lo sguardo; deve essere centrale, senza abbassarsi o alzarsi, fissare con entrambi gli occhi l’occhio sinistro dell’avversario, in modo che due occhi ne guardino uno soltanto.
2) Le punte di entrambi i piedi devono essere ben indirizzate verso l’avversario, in avanti, sempre.
3) L’ombelico: se assumiamo una postura troppo inarcata indietro l’ombelico guarderà in alto, e invece guarderà in basso se non mettiamo sufficiente koshi nel nostro kamae. L’ombelico deve essere anch’esso indirizzato esattamente di fronte al nostro avversario.
4) La spada ovviamente deve essere puntato di fronte al nostro avversario; si cerca di puntare al cosiddetto miken (punto alla radice del naso, in mezzo agli occhi) ma se abbiamo uno shinai la larghezza del sakigawa impedirà di stare al centro e quindi entrambi i kensen puntano all’occhio sinistro.
5) Il Cuore; questo il punto fondamentale, il nostro cuore deve essere aperto verso l’altro e pieno di rispetto. Quando facciamo keiko con qualcuno, chiunque sia, il nostro cuore dovrebbe dire più o meno queste parole: “oggi ce la metterò tutta per fare del mio meglio, per favore facciamolo insieme!!”

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Bisognerebbe fare un check di questi 5 punti SEMPRE, dopo ogni azione.
Il seminario è poi proseguito con suburi, la pratica di men uchi e di kirikaeshi, per passare poi ad una mezz’oretta di jigeiko.
Come lo scorso anno c’è stata un’esibizione di taiko, ma quest’anno Mugen Yahiro era accompagnato anche da altri due suonatori, uno spettacolo davvero impressionante, tutto potenza e scioltezza, uniti da una poderosa energia!!

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Nel pomeriggio si è tenuto il Trofeo dell’Adriatico, con shiai individuali e a squadre da tre; particolarmente numerosi i partecipanti, provenienti davvero da tutta Italia!

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I ragazzi del dojo Ikendenshin come al solito hanno organizzato egregiamente e con passione un evento che questa volta è stato un po’ congestionato dall’alto numero dei partecipanti (che andavano dai mukyu al godan) confermando  l’importanza che sta assumendo questo evento nell’ambito del kendo italiano.
Grazie ragazzi!!


BUTOKUMUKYO 2014 @ BEDOLLO (TN)

Quest’anno allo stage estivo BUTOKUMUKYO in Trentino c’era una grande attesa….infatti era presente, dopo due anni di assenza, il Maestro Tani Katsuhiko, kyoshi 8 dan. La delegazione dei maestri giapponesi era composta inoltre dai maestri Kasahara, Negishi e Shiraishi, tutti 7 dan di Gunma. Subito dal primo giorno l’impressione è stata che il numero dei partecipanti era davvero grande…..

Ormai il seminario è ben consolidato e apprezzato da tutti, sia per la parte tecnica di elevato livello e adatta a noi italiani (molto lavoro sulla base, sull’uso corretto delle gambe e delle anche e tecniche ridotte al minimo, in pratica quasi solo men) che per la parte relativa al divertimento e allo scambio con altre persone: quest’anno i ragazzi tedeschi erano particolarmente numerosi, e la loro simpatia è stata ampiamente dimostrata con una performance splendida al sabato sera!!

Ma veniamo al seminario….

Tani sensei è arrivato il terzo giorno, quindi i primi due giorni ha condotto lo stage Negishi sensei: gran lavoro sulla base, sullo spostamento dei piedi e su un men grande, potente e veloce. Il secondo giorno anche kote e tsuki, ma sempre il tutto finalizzato al men e alla centralità del caricamento e del colpo.

Poi è arrivato Tani sensei, e si è concentrato sul colpo di men piccolo, sua specialità; esercizi di men da grande a piccolo, con un escursione di caricamento sempre più piccola ma che manteneva la stessa potenza. Davvero bello vedere il men piccolo di Tani sensei, penso che ci sia da imparare solo a guardarlo!! Concludeva sempre le sessioni di allenamento jigeiko, prima con i motodachi dal 5 dan in su, poi in due gruppi; nel primo c’era jigeiko fra motodachi, nell’altro jigeiko con motodachi 3 e 4 dan. A finire uchikomi, solo men, prima sui motodachi e poi i motodachi fra di loro. Questo in generale è stato il modello di tutti i 5 giorni, un modello valido che dava la possibilità di poter praticare con più persone possibile di svariato livello. C’è da dire che i partecipanti erano davvero tanti e che quindi le code con i maestri giapponesi erano infinite, ma d’altra parte questo dimostra anche che il seminario è in continua crescita.

Un grazie davvero grande ai maestri da Gunma, a tutti gli organizzatori e soprattutto ai partecipanti!!!

Foto di rito con Tani sensei

Foto di rito con Tani sensei


IV Seminario del Chianti, 2

Ringraziamo i maestri Ishiyama e Yoneyama che ci hanno onorato anche quest’anno della loro presenza ed esperienza, permettendoci di fare prezioso tesoro delle loro parole e del tempo passato insieme. Un caloroso ringraziamento anche ed ovviamente a tutti i partecipanti, praticanti, amici che hanno reso questa edizione ricca e non priva di spunti interessanti.
Grazie, GANBATTE!!

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