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Seminario Lancini

Lo scorso weekend si è tenuto a Ravenna, grazie all’ottima organizzazione dell’AIK Shinken Sui Kan, il seminario di Livio Lancini 7 dan Kyoshi. Personalmente rivedo Livio sempre con molto piacere, per il carisma, per la sua comunicatività, ed ovviamente per il kendo magistrale che esprime e che mi affascina per semplicità e limpidezza. Poi essere ospiti degli amici romagnoli è garanzia di ospitalità e buona cucina, quindi era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

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Il sabato mattina è iniziato con un po’ di suburi e kihon, per poi passare a tecniche sempre fondamentali eseguite in coppia quali men, kote e kote-men. La mattinata è terminata con jigeiko con i motodachi prima e libero dopo. Nel pomeriggio sono stati affrontati i kendo kata, seguiti, una volta indossato il bogu, da un approccio graduale al kirikaeshi, prima standard e poi eseguito per tutta la lunghezza della palestra. Da lì a qualche “giro” di oikomigeiko il passo è breve, e quindi siamo arrivati al jigeiko che concludeva il pomeriggio, almeno per quello che mi riguarda, già abbastanza provati. Ci consolava sapere che, finito l’allenamento, erano ad attenderci sulla spiaggia una bella grigliata e litri di birra fresca!

Domenica mattina è stata affrontata la ojiwaza del suriage (kote-suriage-kote, kote-suriage-men, men-suriage-men) sia da omote che da ura, per poi concludere con jigeiko. Il pomeriggio abbiamo fatto esperienza di shiaigeiko, con squadre composte da circa una decina di elementi e scelti in modo che si affrontassero kendoka di livello simile. Per chi come me è abbastanza digiuno di shiai fa sempre bene spolverare certi termini e situazioni. Il seminario è stato concluso con jigeiko libero, dove le amicizie strette durante i due giorni sono state rinsaldate anche incrociando le shinai.

È stato un bellissimo seminario, i kendoka presenti erano il giusto numero per poter lavorare bene e piuttosto omogenei, era presente un nutrito gruppo di giovanissimi, seguiti scrupolosamente da Ma Yunsook 6 dan, che non hanno mollato mai nei due giorni; Bernardo Cipollaro 6 dan ha aiutato Livio nel mostrare la corretta esecuzione delle tecniche.

Ringrazio i ragazzi dello Shinken, in particolare Giovanni, Daniele ed Emanuele, che ci hanno ospitato e fatto sentire come a casa; i motodachi, i compagni di pratica con cui ho incrociato la shinai, ed ovviamente Livio Lancini: è stata un’esperienza che ripeterei e che consiglio.

Al prossimo anno!

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“Il Kendo ti prende per mano, ti sorride, ti fa tornar bambino e ….. altro ancora.

E’ successo sabato 10 e domenica 11 settembre a Ravenna, ospiti del Dojo Shinken, che il Kendo ci ha preso per mano. In verità, a prenderci per mano è stato il Maestro Livio Lancini, che partendo dal semplice colpo di men e kote, passo dopo passo, in suriashi naturalmente, ci ha fatto arrivare alla tecnica doppia del kote-men; dal suriage di base ci ha condotto fino ad eseguire l’esercizio sincronizzato men-suriage-men. Questa metodologia “step by step” ci ha permesso di comprendere le tecniche, di sperimentarle e di salire gradualmente nel livello di difficoltà di esecuzione.

Dopo lo studio, ecco il  jigeiko: qui il Kendo ha incominciato a sorridere! Dopo il sonkyo ed il kiai, Yunsook si presenta con un bel sorriso. Non ti concede nulla, i suoi colpi vanno a segno, ma con il sorriso, con scioltezza e seguono importanti consigli su come migliorare la nostra pratica.

Yunsook ha anche condotto il seminario per un gruppo di giovani: la loro presenza ha riverberato nel seminario degli adulti ricordando a tutti che il kendo è anche divertimento. Che bello vedere i ragazzi lanciare in avanti gli shinai e fare lo slalom tra kendoka adulti menando colpi di do!

Terminata l’attività nel dojo, con la perfetta organizzazione del Shinken, ha preso vita il lato B del kendo: B come birra  e buona cucina. Nel profondo nasce un interrogativo: questa è la vera essenza del kendo e l’attività nel dojo è la strada per arrivarci? Sospendo la risposta, non rivelo nulla della serata in riva al mare, se non che la socialità e l’allegria sono stati pari all’impegno espresso nel dojo.

Alberto”


Sessione esami Lucca 2016

Sessione d’esame da 1 kyu a 2 dan a Lucca domenica scorsa; i nostri ragazzi hanno partecipato al seminario della mattina tenuto da Bernardo Cipollaro e poi alle prove d’esame. Lo stage è stato tenuto in maniera ottimale, buon lavoro sui fondamentali, sul kirikaeshi e sui kata, tutto questo senza dare assolutamente peso ai dettagli tecnici ma cercando invece di lavorare in relazione con il compagno. Quindi importanza al ritmo, allo sguardo, alla concentrazione, al “filo” invisibile che ci deve legare uno all’altro. Davvero un bel lavoro.

La sessione d’esame è stata ottima nel complesso: promossi tutti i 1 kyu, qualche bocciatura nei 1 dan e promossi anche la maggior parte dei 2 dan. Si è notato un incremento di livello nel kirikaeshi dei primi kyu, indice di lavoro nei dojo.

Riguardo ai nostri ragazzi, Matteo è stato il primo ad esordire, ha dato il “via” alla sessione di esami con un kirikaeshi da manuale. Taro e Matteo quindi 1 kyu, i nostri giovanissimi!

Ambra e Gabriele 1 dan, adesso devono lavorare bene per confermare questo loro importante passo. Tanti complimenti anche a Nicolas e Alberto, 2 dan! Bravi!! Nuovi impegni, responsabilità ma anche tanto divertimento ci aspettano… complimenti a tutti!!

esami Lucca 2016


BUTOKUMUKYO 2015

Quest’anno torna a dirigere per intero il seminario BUTOKUMUKYO a Bedollo (TN) il Maestro 8 dan TANI KATSUHIKO, e di sicuro, nonostante l’ottimo lavoro svolto da altri insegnanti negli anni passati, l’impronta di Tani sensei si fa notare. Il maestro era accompagnato quest’anno da uno staff composto dal Maestro Koyama 8 dan, e dal maestro Watanabe 7 dan. Entrambi molto forti e veramente disponibili ad insegnare e trasmetterci tanto riguardo al kendo e non solo.

Un seminario di cinque giorni bellissimo, semplice ma impegnativo, volto alla ricerca dell’ippon magistrale, senza inutili fronzoli tecnici ne’ tattiche psicologiche complesse. La vera unione con l’altro.

landscape (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Mentre gli altri anni il numero dei praticanti variava da 50 a 90, con conseguenti limiti (spazio, keiko con i maestri, file lunghissime etc…) quest’anno ci sono stati circa 60 praticanti ogni giorno, e ciò ha permesso una miglior gestione dello spazio e della pratica.

La sessione del mattino prevedeva un’oretta di kihon, base del kirikaeshi, tecniche di men, kote, kote-men. Il tutto svolto inizialmente con movimenti ampi, per poi diminuire progressivamente fino ad arrivare al caricamento piccolo, in pratica quello che dovrebbe essere un colpo piccolo passando “normale”. Un lavoro da grande a piccolo svolto davvero bene, con estrema chiarezza, potenza e bellezza.

Seguiva un’oretta di jigeiko, svolto come sempre a Bedollo nel seguente modo: circa 30 minuti con i motodachi (quest’anno da 6 dan in poi) e poi a seguire 20 minuti divisi in due gruppi, uno di soli motodachi (6, 7, 8 dan) e l’altro formato da tutti gli altri. Questo ha permesso di fare tantissima pratica con persone dello stesso grado, di grado superiore e con i maestri giapponesi; tutti hanno fatto tanto keiko con tutti, con grande soddisfazione!!

mitori-geiko (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Nel pomeriggio il programma è variato: pur mantenendo 50 minuti di jigeiko finali anche nella sessione del pomeriggio, il primo giorno è stato dedicato ai kendo kata, divisi in tre gruppi (base, medio e alto livello) ognuno dei quali seguito da un maestro. Ottimo il lavoro svolto ed i consigli ricevuti, i maestri si sono complimentati con noi per l’impegno e la tecnica dimostrata nei kata, e consigliano di continuare a praticarli spesso.

Nel pomeriggio del secondo giorno invece ha preso la gestione il Maestro Koyama, presentandoci la disciplina dello Iaido, con attenzioni ai punti di collegamento con il kendo. Abbiamo fatto pratica del primo kata di Iaido (chiamato “mae”), considerata giustamente la base della base, il kata per eccellenza della disciplina. Il Maestro ha fatto notare che dopo un po’ di pratica a molti dei praticanti è riuscito anche bene!!

Iaido lesson (photo credits: Danilo Tofanelli)

L’ultimo giorno invece si è tenuta un’interessante spiegazione riguardo l’arbitraggio; sono stati trattati vari argomenti, ma il punto principale erano le problematiche riguardanti la valutazione dell’ippon.

Il maestro Tani ha spiegato che come arbitri dobbiamo essere più unificati (nel mondo) nella visione dell’ippon, superando quelle che sono le differenze di livello, di nazione, culturali, tecniche. È vero che bisogna essere in grado di assegnare un ippon differenziando fra shiai di bambini, di livello basso, medio o campionati del mondo, ma senza trascurare il fatto che alla base di tutto c’è la ricerca dell’unione con l’altro, altrimenti non c’è ippon.

ippon (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Sono seguiti degli shiai dimostrativi, con arbitri dal 5 dan in avanti; prima i 1 kyu/1 dan, poi dei 3 dan e infine due 4 dan. Nonostante i partecipanti abbiano dato il meglio, il maestro Tani ha detto che dobbiamo essere in grado di migliorare la nostra prestazione in shiai, superando la paura della sconfitta e la voglia di colpire. È ovvio e naturale che in shiai si voglia vincere e si abbia paura di perdere, ma tenendo come base questa realtà dei fatti dobbiamo essere in grado di ergerci al di sopra di ciò, volti verso l’ideale del kendo. Questo è stato il succo di tutto il seminario, e uno spunto davvero di alto livello per tutti noi.

shiai (photo credits: Cornelius Praxmarer)

La cena del sabato sera ha visto grande gioia, risate, buon cibo, fiumi di birra e vino, una grande esibizione canora internazionale, discussioni sul kendo, qualche lacrima di commozione. Tutto di ottima qualità in compagnia di tanti amici di tutto il mondo!!

Un gran seminario con un Tani sensei sempre in gran forma (nonostante l’infortunio subito un anno fa al tendine di Achille) e volto ad un kendo sempre più maturo e profondo.

Un ringraziamento enorme a tutti i maestri, ai partecipanti e a tutto lo staff che ha organizzato e gestito questo splendido evento!!

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Ittoryukai Valdelsa

 

(photo credits: Cornelius Praxmarer, Danilo Tofanelli, Gianni Iacopini)


V Seminario nel Chianti: Thank You!

Finito da un giorno lo splendido seminario con i maestri Ishiyama Mutsunori e Yoneyama Toyohiro, che ci hanno regalato due intensi giorni di pratica e di calda relazione umana.
Quest’anno all’arrivo dei maestri siamo stati ospiti del dojo Seichudo, dall’amico Livio Lancini; era la prima volta che i maestri andavano a Brescia e sono state due bellissime giornate fra il lago di Garda e il keiko serale al Seichudo, dove sono arrivati molti praticanti anche dalle vicine città. Un grazie davvero di cuore alla famiglia Lancini e a tutto il dojo!!
Poi siamo scesi in Toscana, e i maestri si sono dedicati specialmente all’insegnamento dei bambini dell’Ittoryukai Valdelsa e Firenze; davvero emozionante vedere la tipologia di allenamento con piccoli, dalla prima base fino al kakarigeiko per i più bravi. Ovviamente tutti contenti, bambini maestri e genitori!
E veniamo al seminario del 25 e 26 Aprile.
Quest’anno ci sono stati un paio di cambiamenti; il numero era sempre più o meno come lo scorso anno (circa 45 praticanti) ma c’erano molti più praticanti di grado alto; questo ha fatto innalzare il livello dell’intero stage, e infatti questa cosa è stata notata dai maestri. Il secondo cambiamento è stato l’insegnamento dei Keishicho Dai Ni Kihon e Dai San Kihon, ossia la seconda e la terza base della Polizia di Tokyo. Queste basi, a differenza della prima, sono raramente visibili, specie fuori dal Giappone. Sono insegnate solo all’interno della Polizia di Tokyo e hanno fornito il materiale per formare i Bokuto ni yoru Kihon Keiko hou, ossia i kata di base con il bokuto adottati dalla ZNKR.
È stato davvero istruttivo studiare questi Kihon, completi ma anche complessi man mano che il livello delle tecniche saliva.
Grande spazio anche ai jigeiko, al kakarigeiko e kirikaeshi, all’uchikomi in tutte le forme: tecniche di risposta a men e a kote. E ovviamente un grande uso del bokuto, sia nei kendo kata che  nella base, nel suburi, nell’Ittoryu.
Chiude il seminario una stupenda dimostrazione dei 50 kata di base di Ittoryu e poi delle forme più complesse usando lo iaito, dimostrando così il corretto modo di usare la katana. Davvero impressionante!!!
Ringraziamo i maestri per lo splendido stage, per la loro energia e generosità nell’insegnamento. Ringraziamo tutti i partecipanti che hanno reso possibile quest’evento e speriamo di vedervi tutti il prossimo anno!!!!
GRAZIE
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