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Seminario Culturale a Castenaso

Murata sensei, 24/01/2016 @Castenaso

Murata sensei, 24/01/2016 @Castenaso

La scorsa domenica abbiamo partecipato al Seminario culturale tenuto da Murata sensei, a Castenaso (Bologna). L’evento era dedicato ai mudan e principianti, ma gli argomenti trattati erano in realtà di livello altissimo (movimento dei piedi e delle mani, in pratica “il kendo”!!). La giornata è scorsa benissimo, teoria e pratica in buon equilibrio, i partecipanti che seguivano bene e si impegnavano per mettere in pratica gli insegnamenti. A metà mattinata si è visto un netto progresso. Ovviamente non basta una giornata per migliorare, ma gli input sono stati recepiti, adesso bisogna lavorare nel proprio dojo. Un grazie immenso a Murata sensei e spero che simili seminari vengano ripetuti più volte nell’anno. Una nota davvero piacevole è stata la folta presenza di bambini e giovani, ottimo segno per un centro Italia che guarda al futuro! Lascio spazio ai commenti dei ragazzi che hanno partecipato.

 

Mi è piaciuto molto questo seminario, soprattutto perché, diversamente da altri eventi, abbiamo praticato molta base, che ci è sempre utile ripassare. Mi è piaciuto il modo di descrivere, dettagliare e insegnare di Murata sensei, di come per un singolo passo abbiamo faticato prima di farlo bene. Spero che vengano fatti altri seminari di questo genere, che servono forse di più di altri seminari incentrati solo sulle tecniche.

 Taro Brivio, 2 kyu

 

Ho trovato il seminario molto ricco di spunti, contenuti ed insegnamenti. E’ stato affrontato principalmente il corretto okuriashi partendo dal capirne l’utilità interiore ed esteriore di essere sempre centrati e pronti al passo-movimento successivo. Infatti il piede sinistro ha il compito di spingere e rientrare subito in posizione mantenendo libero dal peso il piede destro che così non frena ne inibisce la libertà di movimento. Il pomeriggio abbiamo affrontato il corretto uso dei polsi e delle mani per un corretto tenouchi che prevede di stringere la tsuka all’interno della mano con un rapido movimento un istante dopo il colpo per poi subito rilassare nuovamente i muscoli. Trovo particolarmente importante il fatto di rimanere a lungo focalizzati su alcuni aspetti della base teorica e pratica del kendo. Questo permette entrare molto in profondità nella pratica, interiorizzando le fondamenta di un’arte che da lì si sviluppa e cresce con grandi potenzialità. Grazie a tutti.

 Nicolas Arduini, 1 dan

 

Pochi sono i seminari di cui posso dire di avere dei ricordi più vividi, o che abbia fatto in qualche modo più “miei”. Quello tenutosi a Bologna da Murata sensei è sicuramente uno di questi, per pochi, semplici ma importanti fattori. Sono stati introdotti i quattro fattori fondamentali del kendo: GAN (gli occhi, e soprattutto l'”occhio del cuore”), SOKU (il movimento dei piedi), TAN (letteralmente “visceri”, inteso come coraggio), e RIKI (la forza, che risiede nella tecnica). Altra cosa che ha contribuito a rendere singolare questo seminario è che la maggior parte si è svolta in tare e do, studiando e sviscerando quelli che sono aspetti fondamentali del kendo, ovvero l’okuriashi e il tenouchi (praticamente argomenti di studio di tutta una vita). Non si è tenuto il “solito” keiko finale, che secondo me ha giovato per non rovinare la postura e gli insegnamenti appresi durante la giornata. In aggiunta, Murata sensei parla un italiano impeccabile, cosa che ha contribuito a rendere i suoi insegnamenti più diretti e il seminario più fluido. Esperienza assolutamente da ripetere!

 Gianni Iacopini, 2 dan

 

 Il seminario tenuto dal maestro Murata a Bologna è stato senza dubbio un seminario diverso dal solito, un’occasione d’oro per migliorare e lavorare su se stessi e sui propri difetti, senza tralasciare nulla e curando ogni singolo dettaglio. Spesso infatti non viene data importanza alle spiegazioni tecniche per concentrarsi sul combattimento, però queste sono ugualmente importanti, come ha dimostrato questo seminario, incentrato soprattutto sul movimento dei piedi e il tenouchi, concetti alla base del kendo ma che spesso diamo per scontati perché sembrano “banali” come ha detto Murata sensei. Invece, dopo aver lavorato tutto il giorno sui movimenti base, ci si accorge di quanto sia difficile e faticoso riuscire a farli bene. Una fatica che però viene ripagata dalla soddisfazione a fine seminario di aver imparato molto, unita al desiderio di mettere in pratica gli insegnamenti in futuro. A rendere tutto ancora più bello è il fatto di aver svolto questo percorso iniseme a tante persone volenterose di imparare e trasmettere quello che sanno agli altri. Infatti al seminario hanno partecipato moltissime persone fra cui anche tanti giovani. Spero che vengano fatti altri eventi simili e che ci sia grande partecipazione, perché secondo me aiutano molto a crescere nel kendo.
 Ambra Volpini, 1 kyu