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BUTOKUMUKYO 2015

Quest’anno torna a dirigere per intero il seminario BUTOKUMUKYO a Bedollo (TN) il Maestro 8 dan TANI KATSUHIKO, e di sicuro, nonostante l’ottimo lavoro svolto da altri insegnanti negli anni passati, l’impronta di Tani sensei si fa notare. Il maestro era accompagnato quest’anno da uno staff composto dal Maestro Koyama 8 dan, e dal maestro Watanabe 7 dan. Entrambi molto forti e veramente disponibili ad insegnare e trasmetterci tanto riguardo al kendo e non solo.

Un seminario di cinque giorni bellissimo, semplice ma impegnativo, volto alla ricerca dell’ippon magistrale, senza inutili fronzoli tecnici ne’ tattiche psicologiche complesse. La vera unione con l’altro.

landscape (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Mentre gli altri anni il numero dei praticanti variava da 50 a 90, con conseguenti limiti (spazio, keiko con i maestri, file lunghissime etc…) quest’anno ci sono stati circa 60 praticanti ogni giorno, e ciò ha permesso una miglior gestione dello spazio e della pratica.

La sessione del mattino prevedeva un’oretta di kihon, base del kirikaeshi, tecniche di men, kote, kote-men. Il tutto svolto inizialmente con movimenti ampi, per poi diminuire progressivamente fino ad arrivare al caricamento piccolo, in pratica quello che dovrebbe essere un colpo piccolo passando “normale”. Un lavoro da grande a piccolo svolto davvero bene, con estrema chiarezza, potenza e bellezza.

Seguiva un’oretta di jigeiko, svolto come sempre a Bedollo nel seguente modo: circa 30 minuti con i motodachi (quest’anno da 6 dan in poi) e poi a seguire 20 minuti divisi in due gruppi, uno di soli motodachi (6, 7, 8 dan) e l’altro formato da tutti gli altri. Questo ha permesso di fare tantissima pratica con persone dello stesso grado, di grado superiore e con i maestri giapponesi; tutti hanno fatto tanto keiko con tutti, con grande soddisfazione!!

mitori-geiko (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Nel pomeriggio il programma è variato: pur mantenendo 50 minuti di jigeiko finali anche nella sessione del pomeriggio, il primo giorno è stato dedicato ai kendo kata, divisi in tre gruppi (base, medio e alto livello) ognuno dei quali seguito da un maestro. Ottimo il lavoro svolto ed i consigli ricevuti, i maestri si sono complimentati con noi per l’impegno e la tecnica dimostrata nei kata, e consigliano di continuare a praticarli spesso.

Nel pomeriggio del secondo giorno invece ha preso la gestione il Maestro Koyama, presentandoci la disciplina dello Iaido, con attenzioni ai punti di collegamento con il kendo. Abbiamo fatto pratica del primo kata di Iaido (chiamato “mae”), considerata giustamente la base della base, il kata per eccellenza della disciplina. Il Maestro ha fatto notare che dopo un po’ di pratica a molti dei praticanti è riuscito anche bene!!

Iaido lesson (photo credits: Danilo Tofanelli)

L’ultimo giorno invece si è tenuta un’interessante spiegazione riguardo l’arbitraggio; sono stati trattati vari argomenti, ma il punto principale erano le problematiche riguardanti la valutazione dell’ippon.

Il maestro Tani ha spiegato che come arbitri dobbiamo essere più unificati (nel mondo) nella visione dell’ippon, superando quelle che sono le differenze di livello, di nazione, culturali, tecniche. È vero che bisogna essere in grado di assegnare un ippon differenziando fra shiai di bambini, di livello basso, medio o campionati del mondo, ma senza trascurare il fatto che alla base di tutto c’è la ricerca dell’unione con l’altro, altrimenti non c’è ippon.

ippon (photo credits: Cornelius Praxmarer)

Sono seguiti degli shiai dimostrativi, con arbitri dal 5 dan in avanti; prima i 1 kyu/1 dan, poi dei 3 dan e infine due 4 dan. Nonostante i partecipanti abbiano dato il meglio, il maestro Tani ha detto che dobbiamo essere in grado di migliorare la nostra prestazione in shiai, superando la paura della sconfitta e la voglia di colpire. È ovvio e naturale che in shiai si voglia vincere e si abbia paura di perdere, ma tenendo come base questa realtà dei fatti dobbiamo essere in grado di ergerci al di sopra di ciò, volti verso l’ideale del kendo. Questo è stato il succo di tutto il seminario, e uno spunto davvero di alto livello per tutti noi.

shiai (photo credits: Cornelius Praxmarer)

La cena del sabato sera ha visto grande gioia, risate, buon cibo, fiumi di birra e vino, una grande esibizione canora internazionale, discussioni sul kendo, qualche lacrima di commozione. Tutto di ottima qualità in compagnia di tanti amici di tutto il mondo!!

Un gran seminario con un Tani sensei sempre in gran forma (nonostante l’infortunio subito un anno fa al tendine di Achille) e volto ad un kendo sempre più maturo e profondo.

Un ringraziamento enorme a tutti i maestri, ai partecipanti e a tutto lo staff che ha organizzato e gestito questo splendido evento!!

2015-08-23 10.35.08

Ittoryukai Valdelsa

 

(photo credits: Cornelius Praxmarer, Danilo Tofanelli, Gianni Iacopini)


BUTOKUMUKYO 2014 @ BEDOLLO (TN)

Quest’anno allo stage estivo BUTOKUMUKYO in Trentino c’era una grande attesa….infatti era presente, dopo due anni di assenza, il Maestro Tani Katsuhiko, kyoshi 8 dan. La delegazione dei maestri giapponesi era composta inoltre dai maestri Kasahara, Negishi e Shiraishi, tutti 7 dan di Gunma. Subito dal primo giorno l’impressione è stata che il numero dei partecipanti era davvero grande…..

Ormai il seminario è ben consolidato e apprezzato da tutti, sia per la parte tecnica di elevato livello e adatta a noi italiani (molto lavoro sulla base, sull’uso corretto delle gambe e delle anche e tecniche ridotte al minimo, in pratica quasi solo men) che per la parte relativa al divertimento e allo scambio con altre persone: quest’anno i ragazzi tedeschi erano particolarmente numerosi, e la loro simpatia è stata ampiamente dimostrata con una performance splendida al sabato sera!!

Ma veniamo al seminario….

Tani sensei è arrivato il terzo giorno, quindi i primi due giorni ha condotto lo stage Negishi sensei: gran lavoro sulla base, sullo spostamento dei piedi e su un men grande, potente e veloce. Il secondo giorno anche kote e tsuki, ma sempre il tutto finalizzato al men e alla centralità del caricamento e del colpo.

Poi è arrivato Tani sensei, e si è concentrato sul colpo di men piccolo, sua specialità; esercizi di men da grande a piccolo, con un escursione di caricamento sempre più piccola ma che manteneva la stessa potenza. Davvero bello vedere il men piccolo di Tani sensei, penso che ci sia da imparare solo a guardarlo!! Concludeva sempre le sessioni di allenamento jigeiko, prima con i motodachi dal 5 dan in su, poi in due gruppi; nel primo c’era jigeiko fra motodachi, nell’altro jigeiko con motodachi 3 e 4 dan. A finire uchikomi, solo men, prima sui motodachi e poi i motodachi fra di loro. Questo in generale è stato il modello di tutti i 5 giorni, un modello valido che dava la possibilità di poter praticare con più persone possibile di svariato livello. C’è da dire che i partecipanti erano davvero tanti e che quindi le code con i maestri giapponesi erano infinite, ma d’altra parte questo dimostra anche che il seminario è in continua crescita.

Un grazie davvero grande ai maestri da Gunma, a tutti gli organizzatori e soprattutto ai partecipanti!!!

Foto di rito con Tani sensei

Foto di rito con Tani sensei